“Gli interisti meritano una squadra diversa, fatta di giocatori in cui riconoscersi e non di quattro femminucce milionarie pronti a farsi umiliare dal cassano di turno”. Questo è il messaggio più tenero e più “leggibile” tra quelli che trovate ancora pubblicati nel nostro servizio sms. Gli vogliamo dare torto? Provate voi ad essere tifosi di una squadra come l’Inter. Provate voi a sentirvi rappresentati da giocatori che danno chiaramente l’aria di chi ti sta prendendo in giro. Di chi in maniera chiara non si danna l’anima per togliere l’Inter dalla vergogna nazionale che la sua storia non aveva mai conosciuto. Se i contratti dei calciatori lo consentissero buona parte di loro meriterebbe di stare a casa. Si sta incupendo perfino Adriano. Vieri la prende in canzonetta, se la ride con Totti e Cassano (suoi prossimi compagni di squadra?). Adani, Cannavaro e Cordoba sono irriconoscibili oppure, li abbiamo finalmente conosciuti.
Il Milan sembra una macchina perfetta. Se penso che nel motore ha due pistoni di nome Pirlo e Seedorf mi viene da ridere ma se fossi interista mi verrebbe da piangere. Roma e Juventus stanno facendo uno straordinario campionato, non deve essere piacevole trovarsi il Milan a cinque punti. Prendiamo la Roma. Ha la migliore difesa ( 11 gol subiti) e il miglio attacco. Nonostante ciò non è prima.
E’ stato un fine settimana calcistico dove arbitri e guardalinee hanno fatto discutere. A Brescia, Ancona e Roma tutti a gridare allo scandalo. Qualcuno chiede punizioni “esemplari”. Sono d’accordo. Puniamoli. Togliamogli i soldi, mettiamogli le ganasce alle macchine, non facciamoli rientrare a casa tutto giusto ma solo dopo aver usato lo stesso metro di misura con Vieri che sbaglia il gol, Lima che manda il cross sulla collinetta di Montemario, Zaccheroni che sbaglia l’ennesima formazione, Kaka che non vede Inzaghi smarcato, e cosi via.
E se pensate una punizione esemplare per i guardalinee, cosa pensiamo di fare per i grandi manager del calcio Italiano che avevano ideato la soluzione a tutti i problemi economici delle squadre di calcio, agli ideatori della nuova “Piattaforma” che avevano studiato con attenzione il nome nuovo, la nuova proposta televisiva. Quelli che facevano lavorare, sia pur gratis decine di cronisti, opinionisti, tecnici. A Quelli di Gioco Calcio che gli vogliamo fare?