Martins ha rovinato tutto segnando il gol del pareggio…
Una sconfitta avrebbe permesso all’Inter di perdere solo un punto in classifica, ma avrebbe datto a tutto l’ambiente (dirigente, allenatore e giocatori) la possibilità di un cero esame di coscienza per capire dove e perché sta sbagliando.
Il cosiddetto “mito dell’imbattibilità” rischia di portare danni irreversibili e di mascherare gli errori che Mancini sta commettendo: arrivare allo scontro con il Porto in queste condizioni, parzialmente soddisfatti solo perché la squadra non ha mai perso, sarebbe pericolosissimo.
L’illusione di potere tornare in corsa in campionato ha travolto e stravolto tecnico e giocatori e c’è il rischio concreto che quando ne parlavano, credessero veramente alle parole che dicevano.
L’Inter è fuori dalla corsa per lo scudetto dalla seconda di campionato quando non riuscì a battere il Palermo a San Siro dopo aver miseramente pareggiato contro il Chiedo.
Le prime partite di Champions avevano fatto chiaramente capire che questa era (e resta) una squadra più adatta all’Europa che all’Italia e tanto valeva lavorare profondamente su questo concetto.
Non è stata fatta una scelta sul portiere e tanto meno sulla difesa.
E’ impensabile che Burdisso, ad esempio, si sia ridotto a giocatore più scarso di quanto non sia il Cordoba o il Materazzi attuale e allora, al di là dei problemi di adattamento, tanto valeva insistere su di lui, a costo di perdere qualche punto in classifica: che differenza c’è nell’essere a tredici punti dalla prima o a diciotto, se la differenza è ripagata dall’ambientamento di un giocatore del quale l’Inter non potrà fare a meno nella fase decisiva della stagione?
Il discorso vale anche negli altri ruoli dove non sono state fatte quelle scelte che sarebbero indispensabili dopo metà stagione.
E’ per questo che il gol di Martins ha danneggiato l’Inter: perdendo con il Chievo nessuno penserebbe più all’imbattibilità o a un ridicolo e patetico recupero sulla Juve o sul Milan.
E’ ora di cambiare pagina prima che l’Intero libro venga buttato nella spazzatura.
di Franco Rossi tratto dal sito www.francorossi.com
