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CINICO MILAN

Inutile negarlo: come nella giornata di Juventus-Milan oggi si respirava aria di Derby, una brezza diventata vento che spirava da almeno una settimana. Eppure sarebbe riduttivo ricondurre alla sola stracittadina una giornata di calcio che ha detto cose importanti e presentava un cartellone assolutamente interessante. Ovviamente la più interessata ala posticipo rimane la Juve che si sbarazza come da pronostico del Siena, senza affanni e con autorità. Da salutare il ritorno di Del Piero ad una prestazione convincente ed al gol d’autore.

Anche la Sampdoria non si perde in parole :passa a Brescia e non nasconde le sue legittime aspirazioni. Risale la classifica come un littorina e rimpiazza nell’immaginario provinciale l’Udinese che pareggia un po’ rocambolescamente con la Fiorentina. Fortuna per la rondinelle che i viola, più volitivi del solito, abbiano perso, come dimostrato in altre occasioni, di aver perso la tranquillità. Non si spiega altrimenti come si possano prendere certi gol mentre si conduce per due a zero. Lo stesso Zoff non si capacita. Fortuna anche per il Parma. I ducali cadono a Roma e la Lazio allunga decisamente verso zone più tranquillizzanti. Lecce e Reggina vincono facendo assumere connotazioni sempre più gratificanti alla loro classifica. Il Messina viaggia a corrente alternata ed il Chievo vede il baratro sotto di se. Per i veronesi è inderogabile ricominciare a fare punti. Cagliari e Atalanta viaggiano oggi su corsie opposte. I sardi sembrano in un momento di involuzione fisica e di gioco mentre i bergamaschi hanno trovato concretezza e grinta da vendere. Peccato che sia probabilmente tardi. In ogni caso sul capo dei rossoblu pesano come un macigno quei tre gol subiti da una squadra notoriamente avara in fase realizzativa, il tutto aggravato dall’incapacità di gestire tre volte il vantaggio. Se anche al S.Elia cominciano a balbettare sono dolori.

Bologna e Livorno si dividono la posta in un incontro senza acuti che alla fine può star bene ad entrambi senza esaltare nessuno. Rimbalzando nuovamente in zona alta la Roma perde il contatto con le prime a favore del Palermo che ritorna ad accarezzare sogni Europei. Sotto il mirino Cassano per una gestualità spesso esasperata. Io credo che il giocatore sia da prendere così, con la sua natura da campione e con quella sfacciata da guascone. D’altronde Rosetti non è arbitro da farsi mettere i piedi in testa, evidentemente le parole che hanno seguito la mimica non devono essere state particolarmente gravi. Occorre però lo stesso metro giudizio con tutti, ma non tutti sono Rosetti o Collina. Ma questo è un discorso già lungamente dibattuto.

Eccoci dunque al posticipo, si alza il sipario, si accendono le luci. Prima sulla rinnovata meraviglia di due curve spettacolo nello spettacolo, poi sui protagonisti del campo. Diciamolo :non è stata una grande partita ma in un derby le vibrazioni, le emozioni forti arrivano quando meno te lo aspetti. Dopo un primo tempo senza grosse sensazioni ed una prima mezz’ora del secondo blindata ecco la zampata di un Kakà fino al quel momento in ombra. L’Inter che fino ad allora ci aveva provato di più le prova tutte ma siamo sinceri :nel secondo tempo non è riuscita a fare un tiro decente nella porta di Dida. Merito di una difesa rossonera blindata che non ha concesso mai nulla. Davanti con il solo Crespo è dura ma dopo la vittoria a Manchester e quella di stasera mi sembra ci sia poco da cercare peli nell’uovo….Inter che saluta definitivamente i sogni di rimonta e deve stare attenta agli avversari in zona Champions, coppia regina ancora insieme e stasera questa non è una buona notizia per la Juve.

articolo di Davide Zunini da www.goal.it

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