La nazionale Azzurra torna a giocare all’Ullevaal Stadion di Oslo contro la rappresentativa locale dopo poco pìù di cinque anni. Quell’amichevole del 3 giugno 2000 viene per lo più ricordata per l’infortunio che costrinse il nostro Buffon a saltare gli europei di Belgio e Olanda e che aprì le porte alle indimenticabili prestazioni del suo sostituto Toldo, in quella dolce-amara manifestazione continentale. Della formazione sconfitta per 1-0 quel giorno in terra scandinava stasera sono scesi in campo solo 3 "superstiti": oltre al già citato Buffon, capitan Cannavaro e Zambrotta (che allora giostrava sulla fascia destra).
C’era molta attesa per vedere questa Italia di Lippi, dopo che sul C.T. azzurro sono piovute pesanti critiche, per giorni e da ogni direzione, per le esclusioni per motivi tecnici di fuoriclasse quali Del Piero e Totti. Il "Paul Newman di Viareggio" non si è curato più di tanto delle divergenti e taglienti opinioni altrui ed ha optato per il tanto voluto 4-4-2, in contrapposizione all’annunciato 4-2-3-1 norvegese. E’ stato riproposto il modulo con i due giovani centrocampisti centrali che l’estate scorsa alle Olimpiadi di Atene aveva ottenuto una medaglia di bronzo sotto la guida di Gentile, ovvero Pirlo e De Rossi. In avanti, anche a causa dell’infortunio del bomber Gilardino, è stata scelta la coppia, tanto attesa, Vieri-Cassano, coppia quasi inedita visto che prima di questa gara i due avevano giocato insieme solo per 233 minuti, nei quali il gioiello giallorosso aveva segnato 3 reti.
Veniamo alla cronaca. In un clima tutt’altro che estivo, il fischio di inizio viene dato dallo spagnolo Mejuto Gonzalez, già arbitro dell’ultima incredibile finale di Champions, e che il caso ha voluto che abbia esordito in campo internazionale proprio con un Italia-Norvegia (0-0) giocato a Pisa nel febbraio ’99. La gara si accende subito e al 3’ una combinazione Vieri-Cassano lancia Camoranesi che solo davanti a Myhre si allunga la sfera. Nei tre minuti successivi i norvegesi si fanno pericolosi due volte. Prima con una con una conclusione di Hagen, sugli sviluppi di un angolo, bloccata dal nostro n.1, e poi con un incornata leggermente alta dell’ex-romanista Carew. Al 10’ gli animi si surriscaldano: dopo un uscita Buffon si scontra con Gamst-Pedersen e quando sono a terra lo allontana con una manata. Per fortuna l’arbitro sorvola. Al 13’ si rivede l’Italia con una botta, da distanza siderale, di Vieri: tiro forte ma centrale. Neanche due minuti e subito c’è la risposta dei padroni di casa con una rovesciata scoordinata di Gamst-Pedersen, che manda il pallone alto.
Si continua a giocare su ritmi altissimi e fa piacere sentire più volte i cori d’incitamento e l’inno di Mameli cantati dai tifosi italiani presenti all’Ullevaal Stadion. Al 25’ Vieri non controlla un’invitante palla servitagli da Cassano grazie a un abile finta e a un pregevole cross. Al 31’ Grosso spara altissima una punizione dalla media distanza, procurata da Camoranesi che con le sue accellerazioni mette spesso in difficoltà il suo dirimpettaio Riise. Lo stesso Riise però si rende anche pericoloso con una staffilata di sinistro che al 40’ esce alla destra di Buffon. Sempre vicino a quel palo si perde 2 minuti dopo la conclusione a incrociare di capitan Haestad. Prima dell’intervallo il talento di Bari Vecchia si segnala per un paio di giocate tanto deliziose al vedersi quanto improduttive. Si va al riposo sotto la leggera ma costante pioggia che ha caratterizzato tutta la prima frazione.
Dopo il thè caldo, come direbbe un noto telecronista, si ricomincia con una Norvegia subito aggressiva. Carew si rende per ben due volte pericoloso, al 1’ con una girata di destro fuori di poco e poi al 5’ con una botta di sinistro da posizione defilata che non supera di molto il montante. All’8 ottima occasione per gli azzurri: su lancio di Cassano un goffo scivolone di Lundekvarm spalanca la porta a Vieri che con un potente sinistro dal limite lambisce la traversa. Lippi non concede il tempo al "Bobo nazionale" di riscattarsi e al 12’ lo sostituisce col palermitano Toni, ma probabilmente ci sono dei problemi muscolari per l’interista. Al 16’ Pirlo non sfutta una punizione dal limite calciando debolmente sul palo del portiere. Su un altro calcio piazzato, due minuti dopo, Carew costringe almeno alla respinta il nostro estremo difensore.
Cassano al 23’ lascia il posto ad un altra punta di peso: entra Iaquinta. I norvegesi invece levano un centrocampista, Solli, per inserire l’attaccante Karadas, col chiaro intento di provare a vincere. Al 38’ ci riprova Riise a impensierire Buffon con un tiro da 30 metri,ma è troppo centrale. A 11 minuti dal termine il nostro C.T. è costretto a giocarsi l’ultimo cambio per un infortunio a Materazzi al quale subentra Diana che copre la fascia destra mentre Bonera si sposta al centro. Finalmente al 35’ un’altra discreta opportunità per l’Italia con Toni che però da posizione centrale calcia senza potenza fra le braccia di Myhre. Riise non si arrende e al 41’ prova la gran botta da fuori area ma non inquadra la porta. E’ l’ultima azione, la partita finisce a reti bianche. Questo punto, considerato anche il pareggio in Bielorussia-Slovenia, risulterà di certo utile a Lippi ma chi sa se, visto il non eccellente gioco espresso dalla sua squadra, lo salverà dalle critiche dei più autorevoli opinionisti e dei tanti tifosi azzurri?