La Juventus realizza come da pronostico la sua cinquina. Semmai sorprende che il Parma possa averla spaventata per lunghi tratti. Il tutto credo vada però ascritto al prossimo turno di coppa ed al relativo turn over. Senza alcuna demagogia, ma quando la Juve ha deciso di vincere ha vinto. Gli altri quotati bianconeri, quelli friulani, hanno invece rimediato la seconda scoppola in tre giorni. Se con la Juve ci sono tutte le attenuanti possibili ed il gioco espresso è stato più che sufficiente, con la Reggina il tonfo è stato totale e rumoroso. Poche idee e male espresse.Era anche la seconda partita senza Iaquinta. Già Iaquinta. Non voglio entrare nella querelle tra società e calciatore. Se davvero il bomber vuole andarsene e qualche società non si è comportata correttamente la vicenda si risolverà con una transazione o al peggio davanti al giudice sportivo. Quello che è davvero assordante è il silenzio del centravanti. In questi casi siamo abituati a botte e risposte spesso anche velenose. Invece nulla. Ne giocatore ne procuratori ne, come oramai sembra consuetudine, familiari si sono fatti sentire, hanno emesso un fiato. Cosa ci sia sotto prima o poi emergerà, certo io penso che i tifosi meritino di saperne di più. Un poco più di rispetto. Bellissima l’Inter del posticipo. Bugiardo il risultato di una partita che ha visto l’Inter padrona assoluta del campo, nerazzurri ora secondi e con tutte le credenziali per credere in un 2006 di soddisfazioni.
La Lazio torna a vincere ed il campionato sembra essere iniziato sotto buoni auspici. Sembra. Perché sulla società biancoceleste le nubi del burrascoso passato prossimo sembrano non voler cedere il passo al sole. Niente che pare al momento riguardi gli attuali protagonisti, ma Sergio Cragnotti a rappresentanza della Cirio rivuole da un nutrito manipolo di giocatori i premi scudetto erogati nel 2000. A suo parere intascati indebitamente. Ovvio che la risposta sia stata picche, per cui si andrà per tribunali. Non sono a conoscenza del perché tale pecunia sia stata ritenuta illecitamente accaparrata. Però ne abbiamo davvero le tasche piene di vedere calcio in tribunale, vorremmo uno scatto d’orgoglio, vedere i nostri campioni sui campi verdi e un po’ meno nelle aule giudiziarie. Speriamo sia possibile nel futuro, per il momento aspettiamo gli sviluppi di questa ennesima vicenda a cui ci tocca assistere, sinceramente, nostro malgrado. Tra una giacchetta nera ed una toga dello stesso colore preferisco sempre la prima soprattutto quando si parla di sport. Concetto forse un po’ ingenuo e idealistico nel mondo del pallone business ma il troppo è troppo, si sperava che almeno dopo il fischio d’inizio del campionato le acque si chetassero.
Anche questa domenica è filata via abbastanza tranquilla. In alcune città, non di serie A, pare che però le nuove norme stiano creando non pochi disagi ai tifosi. Code e quant’altro. Speriamo tutto rientri, il pubblico pagante mi sembra abbia già dato a sufficienza, le norme devono garantire sicurezza e riportare pubblico negli stadi. Se gestite male lo allontanano ulteriormente e questo non è accettabile. Se assistere ad una partita deve diventare un percorso ad ostacoli occorre verificare quanto prima dove sta il problema e rimuoverlo. Senza volere accusare nessuno dico però che se nella massima serie le cose stanno bene o male funzionando, sospetto che l’impiccio stia nella gestione di alcune società o di alcuni comuni. Errori che all’inizio ci stanno, per carità, ma attiviamoci velocemente, please, il tifoso paga, ha tanta pazienza, ma cerchiamo di non esagerare. Se invece mi sbaglio, se le norme sono in alcuni punti creatrici di meccanismi farraginosi, allora si fa dura perché in campagna elettorale, diventa quasi impossibile mettere mano a qualcosa. Però i tifosi sono tanti e sono pure elettori. Speriamo bene.