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LA ROMA GIOCA...... LA JUVE VINCE.

All'Olimpico va in scena la madrina di tutte le battaglie, seconda solo al derby nella considerazione dei tifosi giallorossi. La vigilia con dichiarazioni pungenti, però, non tocca i protagonisti, che controllano i nervi, sprecando le energie in contrasti decisi ma mai cattivi. Lo Roma, reduce da tre vittorie consecutive, cerca quella di prestigio che potrebbe dare la svolta al campionato. Per la Juve, invece, l'imperativo è sempre lo stesso, 3 punti sempre, senza guardare in faccia nessuno.

Spalletti deve cambiare tutto a pochi minuti dall'inizio: Mancini accusa un risentimento al polpaccio durante il riscaldamento, al suo posto Dacourt, Perrotta si sposta a sinistra. La Juve si presenta con la formazione titolare, cioè quella consolidata delle ultime uscite, con Zambrotta a destra e Chiellini a sinistra, Camoranesi ritrova la tranquillità e dunque anche la maglia da titolare.

La Roma parte subito forte, con atteggiamento aggressivo in mezzo al campo e pressione su chiunque porti palla. Il gioco bianconero ne risente, mentre la fantasia giallorossa imperversa in mezzo al campo. Tutto il primo tempo è di chiara predominanza capitolina, con gli uomini di Capello in continua apprensione, incapaci di gestire il possesso palla come d'abitudine. Al 7' Montella ha una doppia occasione da rete: prima s'inventa una serpentina inarrestabile, poi gira a rete un cross di Totti, ma in entrambi i casi non scalfisce la tranquillità di Abbiati. La risposta juventina non si fa attendere: un minuto più tardi, infatti, Emerson trova Trezeguet in area, il francese si defila ed al momento del tiro trova Doni pronto a deviare in angolo. A cavallo del 15' altre due occasioni giallorosse, sempre protagonista Abbiati, la prima in positivo su fendente angolato di Taddei, la seconda in negativo con un'uscita a vuoto e fortunata su Montella, il cui colpo di testa è deviato involontariamente in angolo dal portiere ex Milan, anche se Paparesta non se ne avvede. La Roma continua nel suo pressing a velocità folle, la Juve sembra lasciare sfuriare gli avversari, preoccupandosi esclusivamente di abbassare i ritmi della gara. Ma i giallorossi non demordono e al 21' vanno ancora vicini alla rete, con Cannavaro che scalcia ai popolari un ottimo cross di Montella indirizzato verso Totti solo in mezzo all'area. Sull'angolo seguente, evidente trattenuta di Zambrotta che non fa volare l'areoplanino. 10 minuti più tardi, è ancora peperino Montella a sbucare dietro Thuram e Cannavaro, ma è ancora Abbiati a salvare tempestivamente in uscita. La Roma sembra aver speso molto e concede 15' ai bianconeri, nei quali, però, si contano solo calci d'angolo, qualche punizione e un'abbondanza di cross dalla tre quarti sui quali Koffour fa un figurone. Ma proprio al 46', allla prima disattenzione, il cinismo Juve punisce: il cross alto e lento è di Camoranesi, Nedved svetta e insacca tra le statuine Doni e Panucci.

La Roma rientra dagli spogliatoi con la stessa verve, ma la 2' è fermata da un errore macroscopico del guardalinee che stoppa Montella in contropiede lanciato. I giallorossi non si danno per vinti e ricominciano a tessere la manovra, ma al 10' Ibrahimovic chiude la gara, trasformando un rinvio senza pretese di Emerson in un contropiede decisivo: il controllo di tacco non è stilisticamente ineccepibile ma funzionale a superare Koffour e quando lo svedese si presenta a tu per tu con Doni, non sbaglia. Totti e compagni accusano il colpo, tanto che in altri 6' prendono altre due reti, entrambe di Trezeguet, che nella prima occasione sfrutta la sua specialità su ottimo cross di Zambrotta e nella seconda appoggia in porta da pochi metri su servizio di Ibrahimovic. Non c'è neanche tempo di mettere la palla al centro del campo che Montella si presenta solo davanti ad Abbiati, a Thuram non resta che abbatterlo. Rigore ed espulsione, penalty realizzato da Totti (65'). Capello non aspetta neanche la realizzazione del rigore per ordinare il cambio, dentro Kovac fuori Trezeguet, bianconeri ad una punta. 3' più tardi è ancora il capitano giallorosso ad andare vicino alla rete della speranza, ma il suo tiro dal limite finisce a lato di pochissimo. Pur in 11 contro 10, la Roma non sembra avere le risorse caratteriali e fisiche per cercare la rimonta, la Juve addormenta la partita con un possesso palla soporifero.

Si definisce Juve pragmatica, ma a volte sarebbe opportuno chiamarla anche fortunata. Una squadra che dà sempre l'impressione di non "sbattersi" per trovare il goal, che alla fine, però, arriva sempre. Una volta sbloccato il risultato, poi, è difficile recuperare, anzi. La Roma ha giocato sicuramente meglio, almeno fino al raddoppio di Ibrahimovic, che probabilmente ha steso nel morale la squadra di Spalletti, che fino a quel momento aveva condotto la gara e meritava il vantaggio. Spesso si dice che le grandi squadre si riconoscono dal cinismo, la Juve di Capello ne è semplicemente l'emblema.

Sergio Stanco
da gol.it


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