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L'INTER C'E'........ FORSE

E’ la giornata del derby di un derby che ci riporta indietro di decenni. Quando Milan ed Inter lottavano per un posto UEFA, quando la sfida stracittadina rappresentava in fondo il vero motivo di interesse dell’intera stagione. Sarà così anche quest’anno? Forse no, me lo auguro sinceramente, non mi piacciono i tornei segnati, ma l’aria che si respira è quella da ultima spiaggia, da dentro o fuori senza mezze misure. Ma questo derby merita un approfondimento che faremo più avanti.

Per il momento registriamo che la Juventus va oltre l’esecuzione del compitino ed asfalta il Cagliari dopo soli venti minuti, il resto è quasi accademia. Quale sia la forza di questa squadra che sembra non temere nulla, che gioca come un’armata al cospetto di un esercito di soldatini è difficile dire. Difficile perché è tale la supremazia tecnico tattica in ogni zona del campo che iniziare un discorso di merito mi pare esercizio francamente inutile. A volte sembra assopirsi ma guai ad assecondarla: alla prima palla utile è gol. Cinica sicuro, fortunata a volte, ma questo non spiega tutto.

Credo che invece meriti una menzione il campionato di due toscane, Livorno e Fiorentina, che accendono di entusiasmo e di stupore, che lottano per posizioni inimmaginabili ad inizio stagione. Merito di due tecnici molto preparati, di un ambiente sereno e ben organizzato, ma anche di giocatori magari poco considerati ma che interpretano il calcio con dedizione ed attenzione ad ogni pallone, requisiti primi per ottenere il massimo.

Ruotando il discorso di 360 gradi troviamo Udinese e Roma, squadre allo sbando, perse nella ricerca di se stesse con società che sembra vogliano trovare problemi anziché risolverli. Potenziali a mio parere notevoli che rimangono nel cassetto dei sogni. Il campo rimane giudice unico ed inappellabile. Si possono trovare mille alibi e mille scuse ma quando il gioco latita ed appare lento ed involuto, non ci sono pretesti che tengano. Rimboccarsi le maniche, il tempo c’e’ bisogna trovare la serenità e la voglia.

Luci a S.Siro. Si accendono su un derby tipicamente invernale. Freddo pungente, odore di castagne e tanta, tanta paura di perdere. Dicevamo prima che mai come ora una sconfitta saprebbe tanto di resa. I volti tesi di Mancini ed Ancelotti sono li a dimostrarlo, più di ogni dichiarazione ufficiale. La tensione è palpabile, il quarto posto a distanze siderali dalla Juve ed ad un tiro di schioppo dal Livorno aleggiano come fantasmi minacciosi . Il campo e lui solo sarà ancora il giudice nel bene e nel male. Accantoniamo dirigenti, arbitri e quant’altro, conta alfine chi gioca, quello che ha nei piedi, nella testa e nel cuore. Le sconfitte fin qui subite da entrambe, la carenza di gioco o le distrazioni difensive pesano come macigni. Merito della Juve non è stato solo quello di vincere con tanta regolarità, ma anche quello di troncare sul nascere ogni alibi, ogni presunzione. Allora rimane questo derby che potrà dire tanto, soprattutto, purtroppo, in negativo. La parola al campo.

Ed il campo, dopo tanto tempo, dice Inter. Partita nervosa e davvero poco bella. Il Milan può ancora dire grazie, per modo di dire, alle leggerezze difensive che ne stanno caratterizzando la stagione. Prendere l’ennesimo gol su calcio piazzato a tempo scaduto è solo la ciliegina sulla torta rispetto ad una clamorosa occasione concessa ad Adriano pochi minuti prima e all’immobilità della difesa sul gol di Martins. L’Inter è parsa più volitiva, meglio disposta ed anche se il risultato più giusto forse sarebbe stato il pareggio il Milan deve rivedere tantissimo, tre sconfitte in quattro partite non hanno giustificazioni. La partita di stasera se non suona come un requiem per gli uomini di Ancelotti ha almeno l’aria del de profundis. L’Inter ha solo un punto in più ma morale e calendario possono essere un buon viatico per il futuro. Insomma l’idea che la Juve abbia vinto di nuovo, anche a S.Siro, non è poi così peregrina.

Non sono uso parlare degli arbitri e non intendo cominciare ora. Dico solo ai fautori dei complotti che rimango della mia idea sulla insipienza di alcuni direttori di gara, che nulla hanno a che fare con favoritismi e brogli. Non scendo nei dettagli, ma credo ci siamo capiti.

Alla prossima.

Davide Zuini da gol.it

La Redazione

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