• La Classifica
• Calendario
• Le novità
CHI VINCERA' IL MONDIALE ?

BRASILE
ARGENTINA
GERMANIA
INGHILTERRA
SPAGNA
PORTOGALLO
OLANDA
 

PANCHINE CHE TREMANO

La Juve pareggia ed è una notizia. Partita fondamentalmente bruttina quella con la Lazio. Milan ed Inter rosicchiano allora due punti e mantengono in vita la flebile fiammella della speranza, sperando di trasformarla in un rogo da qui a fine stagione. E’ una corsa solitaria, senza curarsi l’una dell’altra se non quando le loro strade si incrociano come nel turno scorso. E’ una corsa angosciosa, sanno che i bonus a disposizione sono esauriti, ogni partita diventa una finale.

Bisognerà vedere chi ci crede davvero, chi riuscirà a mantenere nervi saldi e concentrazione per tutto il tempo che ci vorrà, non sarà poco, per mantenere in vita la speranza di aggancio. E’ la solitudine di due allenatori che tutto questo dovranno aiutare a creare ed a mantenere nel tempo, senza sbagliare nulla. Anche per loro un esame lungo ed estenuante, senza possibilità di errori. L’arrivederci e grazie è lì che incombe a fine stagione, il momento in cui si tira la riga e si segna il conto. Se la matita è rossa non c’e’ nessun articolo 18 che gli salvi il posto.

Chi in questa fase rischia di più è il Milan che domenica se la vedrà con lo strepitoso Livorno. I toscani, per cui è diventato persino inutile cercare di trovare nuovi elogi, si permettono il lusso di andare a Palermo e strapazzare i rosanero partiti con ben altre ambizioni. Discorso ribaltato per i granata : giocano tranquilli, hanno dalla loro la simpatia di tanti, perdere non è un dramma, ogni vittoria una gemma che si incastona in un campionato fino ad ora stupendo.

E’ invece solo anche lui il buon Serse Cosmi. Sul campionato si aggira il fantasma dell’ Udinese che fu e lui che ne è il nuovo timoniere deve farci i conti. Vero che ha sfiorato una storica qualificazione in Champions ma è altrettanto vero che nel calcio il verbo sfiorare si coniuga in modo molto simile a fallire. La dirigenza fa avvertire la sua impazienza, per usare un eufemismo, in modo palpabile (chi non ha notato l’espressione truce sul volto del presidente in tribuna ?) e il bersaglio è lui, come succede a tutti gli uomini in trincea nelle panchine. Non si può silurare una squadra ed in prima linea c’e’ sempre lui, il capro espiatorio di tutto. Spesso ci mette del suo, ci mancherebbe, ma altrettanto spesso paga per tutti.

Anche nel Lecce la panchina trema, l’allenatore ha giurato di allenare gratis in caso di retrocessione. Chissà se avrà il tempo per tenere fede al suo impegno. Anche qui i fantasmi della passata stagione incombono minacciosi.

Niente ha rappresentato meglio la solitudine dell’allenatore meglio dell’incredibile sfogo di Malsani, ripreso più o meno da tutte le emittenti e più o meno “bippato”. Ricordiamo il coach nostrano come persona amabile e moderata, pronto ad esultare come un ragazzino sotto la curva ma mai sopra le righe nei commenti. Ora lancia strali contro stampa e tifosi, difende il suo lavoro serio ed impegnato, accusa tutti per le critiche, per il disimpegno e la capacità di farsi sentire solo in negativo. Il suo Panathinaikos non brillerà ma l’impressione è che più del terzo posto a sensibile distanza dalle prime due piazze, pesi il fatto che esse siano occupate dalle rivali storiche dei biancoverdi.

Un uomo solo contro tutti e sapendo quanto sa essere permalosa certa stampa non credo gli abbia giovato. Ma di questo non si preoccupa. Ha detto chiaramente di non essere un ipocrita che si nasconde dietro frasi di circostanza e di praticare la piaggeria per conquistarsi i giornalisti. Proclami su cui si può concordare o meno ma che certa stampa ami corteggiare i vincitori e calpestare gli allenatori in difficoltà credo sia evidente. Che spesso si cavalchino gli umori delle folle per fare audience altrettanto. Se ci si ribella si rischia la crocifissione, auguriamo a Malesani di evitare le stimmate indesiderate e di risorgere se non in tre giorni, in poche settimane. Se le critiche siano meritate o meno questo è un altro discorso, esiste comunque la buona educazione e la critica civile e costruttiva, suscitare una reazione del genere alimenta almeno il dubbio che si sia andati troppo oltre. La novità sostanziale è che eravamo portati a pensare che si trattasse di uno sport nazionale. Ma tutto il mondo è paese, non è consolatorio ma ci da modo di riflettere, di soffermarci sul fatto che quando la giusta critica e l’analisi tecnica diventano querula pretestuosità, abbiamo il diritto dovere di cambiare canale e di non comprare quel giornale.

da gol.it

La Redazione

• Le novità
• Calendario
Classifiche
Statistiche
Vieni a vedere la nostra galleria fotografica.
Entra >>
Copyright © 2001-2003 Cuore di Calcio All rights reserved. - Software, tecnologia e design © Altravia