PARMA, 4 febbraio 2006 - Signori, la Roma è servita. Sette vittorie consecutive e il quarto posto Champions a due passi. Un 3-0 ragionato che prende forma nella ripresa, dopo un primo tempo in cui il Parma non offre il fianco. Se Totti dopo solo sei minuti riscalda le polveri con una magia di tacco, annullata da Guardalben, nella seconda parte della gara indossa l'abito migliore: prima mette lo zampino nell'1-0 di Mancini, poi regala due assist sontuosi al raddoppio del brasiliano e al terzo gol segnato da Perrotta. Avrebbe dovuto inventarsi l'impossibile Beretta per fermare la squadra più in forma del campionato. Ci prova con Bresciano in mezzo e non Bolano. Il tecnico milanese confida nell'australiano per dare ordine e potenza al suo centrocampo e lanciare in orbita Morfeo. Nella Roma Doni viene preferito a Curci. E' questa l'unica novità, mentre Totti è lì presente per guidare la squadra; superati i problemi fisici, per il capitano e i giallorossi l'obiettivo e continuare a vincere per agganciare e superare la Fiorentina. La squadra di Spalletti parte come ormai ci ha abituati da sei partite a questa parte: solito movimento di Perrotta, le illuminazioni improvvise di Mancini che sulla sinistra è una mina vagante, le penetrazioni di Totti da cui ti aspetti sempre l'impossibile. Il pressing molto veloce della Roma a centrocampo non permette al Parma di organizzare il contropiede. Grella e Simplicio sono braccati e poco aiutati dai compagni, Morfeo è isolato e servire Corradi, unica punta in gioco, è impossibile. L'intensità della Roma scema dopo la mezzora. Il Parma si ricompatta, fa giocare i giallorossi e chiudendo bene i varchi parte in contropiede fiaccando la Roma che inevitabilmente rallenta il ritmo. Sale così in cattedra Morfeo. Straordinaria la sua giocata al 41', quando palleggia in area spalle alla porta, supera l'avversario facendogli passare la palla in mezzo alle gambe e serve poi magnificamente Bresciano, su cui si immola Doni. All'intervallo uno 0-0 ineccepibile, che il Parma sembra non essere in grado di mantenere quando la Roma attacca in velocità. Proprio come accade dopo 120 secondi della ripresa, allorché dopo una penetrazione di Perrotta sulla destra, prima Totti si vede respingere il tiro a botta sicura da Cannavaro sulla linea, poi la ribattuta da Guardalben, prima che il fendente di Mancini non dia scampo alla disperata difesa gialloblù. Azione lineare perfetta, frutto di schemi precisi. Il lavoro di Spalletti si vede. Le sovrapposizioni fra Totti e Perrotta, gli scambi sulla destra sono spesso letali e aprono la difesa del Parma. Quando poi l'ex Chievo attacca centralmente allora è dinamite pura. E' Guardalben a salvare due volte i gialloblù dal gol del k.o. La reazione del Parma c'è, ma è fumosa. Chiuso Morfeo che fatica a sfuggire alle marcature, è Marchionni a prendere in mano le iniziative dei padroni di casa che il gol lo mancano con Couto: un palo pieno, su colpo di testa, che salva Doni. Ma è serata spettacolo; è ancora serata Roma. A far abbassare il sipario sono due duetti. Due invenzioni geniali di Totti che prima lancia Mancini e poi Perrotta: entrambi infallibili con un pallonetto da brividi. Furie scatenate. Applausi. Gaetano De Stefano da gazzetta.it