Ancora Antonio Cassano, che torna prepotentemente nell’immaginario dei romani di fede giallorosa e spacca la città con le sue ultime dichiarazioni: “A Roma tornerei anche a piedi. Mai dire mai”. L’attaccante barese, finito fuori rosa nel Real Madrid, a causa di un litigio con l’allenatore, ex padre putativo Fabio Capello, sembra proprio rimpiangere il suo passato giallorosso.
Fa un passo indietro il pibe de oro di Bari Vecchia e torna anche a parlare dei suoi problemi con il capitano Francesco Totti, definendoli “banali” e dovuti per lo più all’orgoglio di entrambi.
Le scuse del talento barese sono state accolte nella capitale da tiepide reazioni da parte della Roma, Luciano Spalletti ha definito subito Cassano, appartenente al passato, un passato che il tecnico non vuole rivangare, tanto da affermare di essere rammaricato per non essere riuscito a fare qualcosa di buono con lui.
E il tono non è certo quello di colui che si cosparge il capo di fronte a sua “maestà il talento”.
La parte giallorosa della città, invece, si è scatenata nell’etere romano, dalle emittenti radiofoniche un excursus delle cassanate, che hanno lasciato un segno, che brucia ancora nei cuori dei tifosi, tanto da definire Cassano un “traditore”. Si può andare via da una squadra, da una città, ma non la si può insultare, non snobbare, come ha fatto il barese, una volta sbarcato a Madrid, con il suo cappottino di pelliccia, fidanzata al seguito, sorriso da arrivato e qualche, forse più di qualche chilo di troppo.
Quella stessa città, che lo ha adottato, coccolato e difeso, in nome di un talento, di una promessa mai interamente mantenuta, ora non può che ripudiare quel figlio.
Sì c’eravamo tanto amati… ma adesso sono state prese strade diverse e se è vero che tutte le strade portano a Roma, quella di Antonio Cassano è piuttosto lontana, non basta provare ad abbassare il capo e continuare a fare promesse.
Il lieto fine con il ritorno del famoso e pentito “figliol prodigo” dovrà attendere questa volta.
La Redazione