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IL WALZER DELLE PANCHINE

E’ da tempo iniziato il walzer delle panchine.
Tempi duri per gli allenatori delle panchine di serie A. Tanti quelli saltati finora: De Biasi non ha cominciato a Torino, sostituito da Zaccheroni. Poi Del Neri per Pillon al Chievo, Sonetti per Tesser ad Ascoli e Colomba per Giampaolo a Cagliari. Poi il brusco esonero di Arrigoni a Livorno, licenziato da Spinelli sull'onda del 5-1 subito a Bergamo, con tanto di condanna verbale alla vergogna provata dopo ben 22 onorati anni di calcio. Per tanta vergogna, tanti ripensamenti, e se la notte porta consiglio Arrigoni è di nuovo sulla panchina del Livorno.
Forse più che la notte, le parole dure e decise del prode Lucarelli, che si è fatto minaccioso, lui che gode dei favori popolari, in quel di Livorno se lo può permettere e poi il gruppo con portavoce Amelia, aveva chiaramente espresso disappunto per quel licenziamento in diretta. Così il buon Spinelli ha richiamato Arrigoni, che da subito tornerà a seguire gli allenamenti dei suoi ragazzi.
Ancora walzer a Udine, dove con le valige in mano c’è Mister Galeone, più volte in procinto di lasciare la città friulana: ora è ufficiale. L'allenatore non è rimasto troppo sorpreso da questa scelta (sembra che ieri avesse avuto la tentazione di dare le dimissioni): i risultati degli ultimi tempi parlavano chiaro, sconfitte con Milan e Palermo in primis. Convinto di poter puntare alla quarta piazza, al termine del girone d'andata Galeone si è trovato solo al decimo posto.
Alla base di questa decisione presa dalla società, oltre agli scarsi risultati della squadra, anche frequenti incomprensioni tra allenatore e spogliatoio e una gestione del gruppo non condivisa dai vertici societari. Galeone, che l'estate scorsa aveva annunciato che questa sarebbe stata la sua ultima stagione in panchina, chiude quindi con sei mesi di anticipo la sua lunga carriera. In Friuli il suo bilancio è di una promozione in serie A conquistata nella stagione 94-95 e di una salvezza ottenuta nello scorso maggio dopo che Pozzo l'aveva chiamato in marzo per sostituire la coppia Dominissini-Sensini.
Al suo posto il vulcanico e allo stesso tempo sornione Malsani, in passato non era molto amato dal pubblico dell'Udinese per un episodio accaduto nel '97 in Udinese-Fiorentina (2-3), con l'allenatore insultato mentre esultava sotto la curva viola dopo una vittoria contestata, è per lui un'occasione di rilancio importante dopo l'ultima non felicissima esperienza al Panathinaikos, l'anno scorso avversario proprio dell'Udinese in Champions League, con i friulani protagonisti di una doppia vittoria.
Al giro di boa del campionato il walzer delle panchina continua quale sarà il prossimo passo?

La Redazione

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