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UNA PERSONA PERBENE

Roberto Donadoni, una persona per bene.
Il ct della Nazionale si prende la sua bella rivincita…
E se la prende sul campo, nel modo che si conviene ad un uomo di sport, di rispetto.
Colpevole per i media prima di aver sbagliato, processato per un reato non ancora commesso, messo in dubbio fin dall’inizio, forse pagando il successo mondiale non suo,tanto bello quanto inaspettato? Ogni pretesto per mettere la croce addosso al nuovo ct della Nazionale.
C’è chi porta poco rispetto al colore azzurro della Nazionale e a pagarne la gogna mediatica è il commissario tecnico, reo di non alzare la voce, di non vestirsi di arrogante saccentismo e portare rispetto, lui sì!
Parole di una persona perbene, poco appariscente, ma estremamente elegante e gradevole…
Sotto accusa per un girone di qualificazione che non ha preso la giusta piega e che recrimina appena due punti contro la Lituania… storie italiane, dei ormai celebri quanto mai famosi 58 milioni di allenatori…
Ma questa storia ci ha un po’ stancato, ci siamo gloriati del quarto titolo mondiale, siamo la nazionale campione del Mondo e giochiamo un calcio bello e divertente che dir se ne voglia ed è anche merito del signor Donadoni, usciamo per favore da questo provincialismo!
Dicevamo però del campo, quel meraviglioso giudice che a volte giocando un po’ furbescamente con la sorte, riesce quasi sempre a dare verdetti che smentiscono e deridono i saccenti, i benpensanti dalle penne roventi e dalle lingue troppo sapute…
Così contro la Scozia, squadra che doveva distruggere gli azzurri Campioni del Mondo e decretare la fine del regno poco regnato di Donadoni, non ha impensierito mai gli azzurri, che hanno fatto gruppo intorno al proprio mister, uniti più che mai, perché è nei momenti di difficoltà che ci si sente più squadra, tutti per il condottiero che senza proclami, senza strafottenti atteggiamenti da prima donna li ha saputi capire, aspettare, inserire e con umiltà, spirito di sacrificio e di servizio verso quel tricolore tanto desiderato, come dovrebbe essere sempre, hanno liquidato la pratica scozzese con una doppietta tutta viola, Luca Toni, mostra l’orecchio per due volte e tutti a casa. Accompagnato da una prova super, dell’ormai instancabile, guerriero di sempre Rino Gattuso e un Del Piero e Pirlo versione seconde linee, al subentro per il loro prezioso contributo, e poi i soliti straordinari Materazzi e Cannavaro che non hanno permesso mai di impensierire Buffon, tutta la squadra ha espresso il meglio per sconfessare le sirene malaguranti e rimettere in corsa la nazionale campione verso il viaggio che porta dritto a Euro 2008.
Alla fine ha ragione il mister: “Essere una persona perbene paga sempre”.

La Redazione

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