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INTER: 1°MATCH POINT FALLITO

E’ il primo match point per lo scudetto.
Destino vuole che per poterlo segnare con un colpo scaccia critiche e scetticismi, su un anno, a dir poco rocambolesco, contro tutte le chiacchiere da bar che vedono l’Inter vincente per carenza di avversari all’altezza, ci sia proprio la Roma, unica rivale a 18 punti, seconda senza mai impensierire troppo, in un recupero di campionato dopo i tragici fatti di Catania.
Sì, è il momento per chiudere a sei giornate dalla fine il discorso scudetto, mai in dubbio o in pericolo per la verità.
Ma è l’Inter delle ansie e della paura… sembra un tennista che sta per chiudere l’incontro, eccolo il primo match point, quello più importante e poi… ecco anche il farsi venire il braccino, la più classica delle paure, quella terribile: la paura di vincere.
In un attimo tornano i fantasmi del passato di un Inter bella e sfortunata o solo bella e disgraziata?
Il 5 maggio non è un incubo che si cancella… con molta facilità, anche se ora non c’è posto e diritto per i cattivi pensieri.
Il Patron Moratti, con la faccia e l’umore di chi ne ha viste tante e non si è potuto mai concedere la gioia della vittoria , sembra stentare a credere e ha solo la forza di affermare: “Troppa ansia, questa partita dovevamo vincerla”.
Sì, questa partita l’Inter la doveva proprio vincere: davanti ad un Meazza pieno di nerazzurri che finalmente, dopo anni di sofferenze e umiliazioni, di sfottò e critiche, di amari bocconi, dovuti mandare giù, potevano prendersi una rivincita e festeggiare, a Milano, davanti alla squadra che più delle altre era accreditata a impensierire l’Inter stratosferica senza rivali reali…
Già, doveva proprio vincere l’Inter di Mancini, che si toglierà la soddisfazione di festeggiare, magari tra soli pochi giorni a Siena, ma che ha avuto l’idea di perdere un’altra volta, un’altra occasione importante, per smentire, per mettere a tacere tutti, di nuovo…
Il giorno dopo è quello dei ripensamenti, dei dispiaceri, ma anche della consapevolezza che nessun dramma si consumato, che la festa è solo rimandata, che nessun fantasma, di nessun genere può mai mettere in dubbio la cavalcata vittoriosa di una corazzata armata per vincere e basta.
E se questo match point è stato annullato, da una Roma che ha dominato e fatto capire a tutti di che pasta è fatta, anche Lei per scrollarsi di dosso qualche incubo di troppo dall’accento inglese, perché un conto è fare 4 gol alla Sampdoria all’Olimpico e un altro è andare a San Siro, e sfidare e vincere la prima della classe, la più bella, la più forte che è a un passo dal cucirsi, questa volta davvero un tricolore sul petto.
Se non è stata buona la prima, allora vuol dire che il ciak si ripeterà ancora domenica, in terra toscana per festeggiare finalmente…

La Redazione

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