Il Purgatorio è finito…
La Vecchia Signora è tornata in A, nessun coro di festeggiamenti, solo una maglia rosa e un tuffo sotto la curva dei tifosi, loro sì che devono e vogliono festeggiare.
Per giocatori e dirigenza, un sorriso, forse velato di sano sarcasmo, ma pur sempre un sorriso al successo…
Ed ora non c’è tempo per i pensieri, come, dove e quando, si torna in scena sul palcoscenico che conta e bisogna farsi trovare pronti.
Appena 100 giorni per disegnare in bianconero la nuova Juventus da A. E da fare ne avranno tra scontenti e chi ha fretta di tornare grande subito: il Purgatorio è già stato scontato nella serie cadetta, adesso è tempo di tornare grandi e in A, c’è chi freme per poter essere subito protagonista.
Sì il purgatorio, anzi l’inferno, e alla fine del tunnel è riapparsa la luce, metafora di una nuova rinascita per la Juve e per tutto il popolo bianconero.
In campo, proprio contro l’Arezzo, il più simbolico passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo che hanno segnato l’intera stagione della Juve. Da una parte Del Piero, finalizzatore e anima vincente di Madama, dall’altra Marchisio, rifinitore coi baffi e dal radioso futuro. Un passaggio sul rettangolo di gioco che prelude al passaggio di consegne fra un paio d’anni, perché il giovane Marchisio, riuscito a ritagliarsi uno spazio importante già in questa stagione, sarà certamente il perno del futuro centrocampo bianconero.
Ora è festa, per tutti, ma da domani c’è da scommettere che i vari Buffon, Trezeguet, Camoranesi, Nedved, lo stesso Del Piero, andranno a bussare alla porta di Coboldi Gigli per mettere sul piatto il loro Purgatorio: il loro hanno fatto, ora tocca alla dirigenza, confermare ciò che da mesi esce dalle stanze dei bottoni, “Sarà una grande Juve”.
E’ quello che si aspettano, giocatori e soprattutto tifosi, e forse anche qualche storico rivale…
Comunque per adesso bentornata Vecchia Signora.