Che fosse il genio sregolatezza del calcio italiano emigrato in Spagna e poi tornato come il figliol prodigo da tenere sotto chiave, lo sapevamo…
Ma quanto ci fa discutere Antonio Cassano? Quanto ci fa pensare alla bellezza, agli sprechi, alle delusioni e alle soddisfazioni del calcio, dello sport più bello e più amato nel Bel Paese?
Sì, quanto ci fa divertire il pibe de Bari Vecchia?
Rieccolo tornato in quel di Genova alla Sampdoria e dopo aver giocato a rimettersi in forma per i ben pensanti che lo davano per finito, bambino viziato e talento sprecato, si è ricordato che nei suoi piedi scorre un sangue raffinato, quello della nobiltà dei talenti dei talenti e è tornato al gol in serie A… sembrava un’altra storia?
No, nessuno ci credeva, tutti stavano lì, ad aspettare la prossima… “cassanata” si intende!
Il genietto non si è fatto attendere e domenica al Massimino, dopo aver sentito ancora il muscolo far male e forse, dopo essersi spazientito quel tantino di troppo per una stagione che non si avvia come vorrebbe, eccolo uscire dal campo senza nessun permesso e nessun cambio… e al povero malcapitato di turno, in questo caso Montella, che prova a fargli notare l’accaduto si rimedia un sonoro “vaffa…”!
Marotta a mente fredda lo giustifica e lo definisce un valore assoluto del calcio italiano da tutelare, come si fa con le razze in via d’estinzione… accusa un potere mediatico che vuole colpire sempre nel segno, negativo, si capisce, il talento…
Ma l’Italia, come sempre e ancora di più nel calcio si divide: gli innamorati di Cassano, lo giustificano ad oltranza, andando a prendere le sue ben poco origini e i problemi di adattamento in un mondo di facili costumi… e poi ci sono i cattivi, quasi sempre giornalisti, sempre pronti a non perdonare, a incalzare, sottolineare gli aspetti negativi…
Vezzo o persecuzione? Troppo ardua la risposta la lasciamo a chi sa… di calcio, di vita… sì a loro, sempre loro: i benpensanti!
Comunque quanto ci fa divertire Cassano?