Basta un gol di Fernadno Torres, marcato al 33' del primo tempo, per assegnare alla Spagna l'edizione 2008 dei campionati d'Europa.
A trionfare non è solo una nazionale, ma una rivoluzione nella storia del calcio. Vince, infatti, la squadra più dotata tecnicamente e lo fa al cospetto del più atavico dei luoghi comuni: "la Germania arriva sempre".
Stavolta i teutonici prestano il fianco ad avversari meglio organizzati e dotati del miglior pallegio espresso nell'intero torneo.
Il successo porta la firma dell'esperto allenatore Luis Aragones, capace di operare scelte importanti e coraggiose, una su tutte l'esclusione del capitano del Real Madrid e della nazioanle iberica Raul Gonzales Blanco.
La Spagna è l'unica compagine ad aver puntato ciecamente, dalla prima partita su un undici titolare ben definito: Casillas; S.Ramos, Puyol, Marchena; Inesta, Xavi, Senna, Silva; Villa, Torres. Escludendo sin dall'esordio l'immenso talento di Cesk Fabregas, al quale il destino ha comunque deciso di regalare la finale, in virtù della defezione fisica del capocannoniere del torneo David Villa.
In Spagna le reazioni sono, ovviamente, festanti a partire dal primo ministro Zapatero che parla del "primo trionfo calcistico dell'era democratica".
Anche la stampa (Catalogna compresa) concorda sulle prospettive: "Ora, vinciamo il mondiale!"

Ufficio Stampa CUORE DI CALCIO EURO 2008
Emiliano Belmonte - Davide Venditozzi