“Ho preso qualche chilo, ma non sono imborghesito”.
Abbronzato e vestito di un blu acceso Marcello Lippi ha dato inizio alla sua seconda gestione da commissario tecnico. Tanti i temi toccati in una conferenza durata circa un ora.
CAPITOLO DONADONI- Lippi ammette candidamente che il suo ritorno era legato al mancato successo di Donadoni all’Europeo, lasciandosi scappare in più di un occasione quanto fosse lontana nel tempo (ben prima di Euro 2008) la decisione di tornare in azzurro: "Avevo un debito con la Federazione".
TOTTI E NESTA – Sui due campioni che hanno lasciato la nazionale è stato chiaro cercando, però, di lanciare qualche frecciatina. Rispetterà le decisioni prese dai due, che non ha mai smesso di sentire telefonicamente, anche se per il futuro a chi volesse fare altrettanto, per problemi di inconciliabilità tra molteplici impegni, prospetterebbe una condizione diversa. Una sorta di compromesso che permetta all’atleta di non chiudere definitivamente con l’azzurro, nel caso in cui ci sia bisogno di far affidamento sullo stesso. Discorso diverso, se fossero invece gli atleti a telefonargli, per chiedere di rientrare.
IL VECCHIO CHE AVANZA – Sul lato tattico, fa riferimento alla Spagna, complimentandosi col cammino degli uomini di Aragones, ma precisando quanto le caratteristiche del calcio spagnolo siano diverse da quello italiano, molto più legato al concetto di "concretezza". Il punto di partenza sarà la squadra lasciata due anni fa. Anche il gruppo di uomini dal quale ricominciare a costruire sarà in gran parte quello, con l’inserimento di qualche giovane, dunque niente rivoluzioni. Tatticamente ricercherà l’equilibrio tra difesa e centrocampo, affidando la costruzione offensiva all’inventiva di due o tre attaccanti lasciati liberi di creare.
CALCIOPOLI – Argomento tabù. Anche se per stessa ammissione di Lippi è proprio da li che parte la decisione di lasciare l’azzurro, comunicata ai vertici federali dopo la gara contro la Repubblica Ceca. Il coinvolgimento in prima persona e della sua famiglia (Davide Lippi, nel caso GEA) gli ha suggerito di abbandonare l’incarico. Ora, afferma il neo CT, la situazione ambientale è cambiata e ci sono i presupposti per rientrare. Accomuna, in fine, il calcio italiano ad una forma di Pecorino lasciata in cantina, sulla quale si è addensata della muffa. Tolta quest’ultima il formaggio può essere mangiato…buon appetito.
NOVITA’ – L’unico elemento di novità rispetto al passato annunciato è la presenza nei quadri tecnici di Angelo Peruzzi, che conseguirà prossimamente i titoli a Coverciano e si metterà a disposizione della nazionale maggiore e dell’intera struttura federale.
Ufficio Stampa CUORE DI CALCIO
Emiliano Belmonte – Davide Venditozzi