Alla Roma in molti si aspettano entro breve tempo un riallaccio dei rapporti a pieno regime fra l’allenatore e il difensore più blasonato della squadra. Il senso è chiaro: i due non devono necessariamente amarsi alla follia, ma trovare un modus vivendi che consenta l’impiego di Panucci tutte le volte che le necessità tecniche lo impongano. Logico che per farlo Christian dovrà fare un ulteriore passo avanti rispetto al comunicato di scuse in cui ignorava l’allenatore, ma probabilmente proprio le prove di dialogo e di sorriso dell’allenamento nel gelo abbiano posto le basi per farlo. Certo, la situazione più opportuna sarà quando la squadra sarà al completo, senza contare che — se la società glielo permetterà — non è neppure escluso che Panucci faccia una conferenza stampa per chiarire meglio i suoi pensieri e i suoi atteggiamenti.
D’altronde, proprio quando la Roma sta per cominciare il periodo più delicato della propria stagione, i sussurri di Trigoria, in fondo, mettono in evidenza due cose: 1) i compagni di squadra non sono contro Panucci, sia per amicizia, sia perché ognuno ha i propri scheletri dentro l’armadio; 2) una certa forma di riconoscenza al giocatore è dovuta, visto che senza le sue prove (e le sue reti) nei momenti bui, forse adesso avremmo addirittura una Roma senza Spalletti.
La Redazione