I campanelli d’allarme che avevamo udito a Torino con l’Inter e nella partita europea di metà settimana sono diventati un’orchestra inascoltabile per i palati fini del popolo juventino. Sabato sera 10 mila all’olimpico e milioni davanti alla tv stentavano a credere che la loro macchina da gol si fosse inceppata proprio sul più bello. Aspettavano che la squadra di Lippi potesse dare il colpo di grazia al campionato. Soltanto due settimane fa, forse nessuno avrebbe potuto immaginare una caduta di questa portata. Intanto Lippi. Come può continuare a far giocare la sua squadra con questo Del Piero che si trascina per il campo. Poi è chiaro che ne risentono tutti. Treseguet non ha un compagno con cui fare calcio, ad esempio. Quindi fuori dai denti, Del Piero è un grande e proprio per questo deve giocare quando può, quando può essere Del Piero. Recita un ruolo troppo importante per fare la controfigura di se stesso. Poi la difesa. Aver creduto che Montero e Le Grottaglie potessero essere due baluardi da Juve è stato probabilmente un errore. Anche Moggi sa sbagliare. Meglio Ferrara di oggi che Le Grottaglie che verrà.
Questo non deve togliere nulla alla straordinaria partita della Lazio. Mancini ha sorpreso tutti, Lippi compreso con le sue scelte tattiche. Muzzi e Lopez sulle fasce ( finchè c’erano) hanno intimorito Zambrotta e Thuram. Corradi non aveva rivali e Fiore vale due volte il Del Piero di oggi. Ecco la ricetta di una squadra che soltanto cinque giorni fa è stata annientata dal Siena di Taddei.
Non toccatemi Kaka. Nel senso che quando può deve sempre giocare. Il brasiliano ad Empoli ha nascosto le difficoltà del Milan che in ogni modo è la più seria candidata per vincere lo scudetto. Kaka è destinato ad essere il grande leader del Milan dei prossimi anni. San Siro ed il popolo milanista aveva una voglia matta di un giocatore così. Il numero 10.
Non avevo scritto della Roma solo perchè ha giocato per ultima. Ma è stata di gran lunga la migliore. La migliore nel gioco, nella forza fisica applicata al calcio. Veder giocare Cassano Totti e compagni continua ad essere una garanzia di spettacolo. Io credo che la squadra di Capello non potrà dimenticare presto questo modo di esprimersi e francamente non vedo chi (tranne il Milan di Galliani) possa frenare la corsa romanista. Già immagino la sfida del 6 gennaio di Roma. Provo ad immaginare chi sarà l'arbitro, ma temo soprattutto il guardalinee Puglisi. Ve lo ricordate?