La lotteria dei calci di rigore. Quante volte abbiamo usato questa stupida frase. Quante volte abbiamo abusato di questo luogo comune. Tante. Troppe. Battere i rigori è un’arte così come pararli. Più è alta la posta più artista devi essere. Scattano dei meccanismi mentali per cui la classe sopraffina dei Del Piero dei Zidane si livella come per incanto con i rustici ma utilissimi piedi di Gattuso, Lima, o Giannichedda. Un grande Reset. Vince chi pensa meno. Chi stacca le molle dell’emozione, e non è cosa facile. Il Milan ad esempio, zeppo di campioni o presunti tali (alcuni un po’ datati) s’è presentato alla sfida dal dischetto come uno scolaretto alla prima interrogazione. Gambe tremanti, salivazione azzerata e magari nella testa l’immagine del sorrisone di Galliani che alza la coppa. La frittata è fatta. Carlos Bianchi gode e con lui Maratona e tutta l’Argentina. Forse nessun giocatore del Boca meriterebbe di giocare nella Roma o nella Juve però sono “Campioni del Mondo”. Che ci volete fare.
Lippi ha imparato la lezione. In parte. Gioca chi è veramente in forma. Quindi Del Piero aspetta il suo turno giocando venti minuti alla sua altezza e dando spazio agli scatenati e affamati Di Vaio e soprattutto Miccoli. Francamente se l’avesse capito prima non so se con Inter e Lazio avrebbe fatto quella figura. Anzi ne sono certo. A Roma una Juve così non perdeva in quel modo.
Una piccola Roma è bastata ( ma che fatica!!) a prendere i tre punti con il Modena. Questa partita servirà da lezione alla squadra di Capello. Piacersi troppo non porta lontano. Anche se Totti Cassano Chivu Samuel Emerson………….. sono belli davvero.